JOAN JONAS: Moving Off the Land II. Mostra al Museo Thyssen-Bornemisza di Madrid

JOAN JONAS: Moving Off the Land II

La mostra si concentra sul ruolo che l’oceano ha svolto nelle culture come riferimento totemico, spirituale e culturale

 

MADRID – Museo Thyssen-Bornemisza
Paseo del Prado, 8

Fino al 18 maggio 2020

 

Joan Jonas: Moving Off the Land II
Joan Jonas
Moving Off the Land II, at Ocean Space, Chiesa di San Lorenzo
2019
Installation view at Ocean Space, Venice
Commissioned by TBA21–Academy
Photo: Enrico Fiorese. © TBA21-Academy

 

Il Museo Nazionale Thyssen-Bornemisza è l’istituzione pubblica che ospita una delle più importanti collezioni pittoriche del mondo.

Sono infatti quasi 900 opere d’arte raccolte nel corso di sette decenni dalla famiglia Thyssen-Bornemisza nel Palazzo Villahermosa.

Il Museo è gestito dalla Fondazione Collezione FSP Thyssen-Bornemisza, una fondazione pubblica il cui scopo è la conservazione, lo studio, l’esposizione pubblica e la diffusione della collezione.
Dal 1993 la collezione è di proprietà dello Stato spagnolo.

Il Museo Nacional Thyssen-Bornemisza e Thyssen-Bornemisza Art Contemporary (TBA21) presentano Joan Jonas: Moving Off the Land II.

Nata nel 1936 a New York, dove ancora vive e lavora circondata da immagini sempre diverse, fonti d’ispirazione per i progetti ai quali lavora.

Maschere, animali impagliati e statuette, fotografie, disegni, oggetti di scena e altri elementi presenti nelle sue performance, sfilano infatti nello studio.

Da quando è diventata nota negli anni ’60, Joan Jonas non ha mai smesso di lavorare. Pioniera nell’arte della performance e del video, l’artista americana presenta questa mostra in cui rende omaggio ai mari, con la loro fauna e flora, la biodiversità e la delicata ecologia.
Le sue nuove opere si immergono così nelle profondità delle acque marine, nuotano con i pesci che le popolano.

Esse includono materiale letterario e poetico di scrittori che nel corso della loro carriera si sono interessati a questa massa liquida che copre due terzi del pianeta.

Moving Off the Land II è un’esposizione che mostra la realtà marina in tutti i suoi aspetti, una realtà che farà riflettere i visitatori.

 

 

ORARI:
Tuitti i giorni dalle ore 10.00 alle ore 19.00

INFO:
T. 91 791 13 70
mtb@museothyssen.org
https://www.museothyssen.org

 

La GALLERIA ANTONACCI LAPICCIRELLA FINE ART a TEFAF MAASTRICHT 2020

Prestigiose offerte della Galleria Antonacci Lapiccirella di Roma a TELAF 2020 

La GALLERIA ANTONACCI LAPICCIRELLA FINE ART a TEFAF MAASTRICHT 2020

MAASTRICHT– Polo fieristico MECC
Forum 100, 6229 GV Maastricht, Paesi Bassi 
Dal 7 al 15 marzo 2020 

 

La GALLERIA ANTONACCI LAPICCIRELLA FINE ART a TEFAF MAASTRICHT 2020
La GALLERIA ANTONACCI LAPICCIRELLA FINE ART a TEFAF MAASTRICHT 2020

 

Nei due fine settimana dal 7 al 15 marzo 2020  torna al polo fieristico di Maastricht, nei Paesi Bassi, TELAF fiera d’arte. 

TELAF 2020 si preannuncia come l’edizione più internazionale e una una delle più importanti fiere di arte, antiquariato e design al mondo. 

Galleria, che sarà presente nella Painting Section, tra i migliori 280 espositori a livello internazionale. 

Il percorso all’interno dello stand della Galleria romana si articola secondo una linea tematica. 

In particolare la galleria propone: 

Mattinata sul mare di Giulio Aristide Sartorio (1860-1932), opera del 1927 dell’autore del prezioso fregio della Camera dei Deputati a Montecitorio. 

Veduta di Monte Mario del Tevere  di Giovanni Battista Camuccini( 1819-1904) che fu autore di straordinarie vedute della campagna romana e delle zone attorno al lago di Albano. 

Jean-Luis Barrault ne “Il processo”  opera esposta alla biennale di Venezia del 1948 di Felix Labisse (1905-1982) pittore surrealista che rappresenta il famoso attore francese mentre recita ne “Il processo” di Franz Kafka. 

La carezza bronzo di Sirio Tofanari( 1886-1969) che fa parte di un nucleo molto raro e rappresentativo della tematica animalista, diffusa a livello internazionale tra fine Ottocento e primo trentennio del Novecento. 

Per informazioni relative ad alcune delle opere inedite e di calibro internazionale proposte dalla galleria Antonacci Lapiccirella Fine Art di Roma a Maasatricht contattare l’Ufficio stampa sottoindicato. 

 

ORARI di apertura TELAF Maastricht 2020 

Giovedì 5 marzo  

11: 00-19: 00 Accesso anticipato (solo su invito)  

Venerdì 6 marzo  

11: 00-19: 00 Giorno di anteprima (solo su invito)  

Sabato 7 marzo – Sabato 14 marzo  

11: 00-19: 00 (ammissione generale)  

Domenica 15 marzo  

11: 00-18: 00 (ammissione generale)  

INFO 

http://www.tefaf.com 

Ufficio Stampa Galleria Antonacci Lapiccirella Fine Art 

Brigida Mascitti Studio D’Arte e Comunicazione 

Tel. (+39) 388.9291884 

brigidamascitti.comunicazione@gmail.com 

4^ BIENNALE DELL’ART BRUT: TEATRO

Il più importante evento dedicato alle opere degli “irregolari dell’arte 

4^ BIENNALE DELL’ART BRUT: TEATRO

LOSANNA – Castello di Beaulieu
Avenue Bergières 10, 1004 Lausanne
Fino al 26 aprile 2020

 

All’artista Jean Dubuffet  e alla sua passione di ricerca di opere di artisti, inconsapevoli di esserlo, si deve il nome ART BRUT dato nel 1945  

Si tratta di opere di  autori considerati borderline,  o perché affetti da disturbi mentali acclarati, o perché  discriminati dalla società per altri motivi. 

Dubuffet nel 1972 ha donato tutta la sua collezione di Art Brut raccolta in trent’anni di ricerche in giro per il mondo alla città di Losanna che ne ha fatto  il primo museo 

de l’art Brut a livello internazionale. 

Da allora quelle forme d’arte, ora chiamate anche ousider art, si trovano in grandi Musei e o in piccoli musei tematici. 

La quarta Biennale dell’Art Brut invita i visitatori a scoprire ulteriormente la ricchezza del museo di Losanna, con un occhio alla presenza del teatro nell’Art Brut.  

Le opere di una selezione di ventotto creatori sono presentate attraverso costumi, sculture, disegni, dipinti, fotografie e ritagli.  

Questi ritraggono vari mondi teatrali.  

Inoltre, la presentazione di documenti provenienti dagli archivi del museo sotto forma di film, suoni e immagini aggiunge un’ulteriore dimensione alla selezione in mostra, aiutando gli spettatori a comprendere il processo creativo dietro le opere.  

Chiaramente, il teatro è presente in molti modi in Art Brut, come mostrano i lavori in mostra.  

Eppure, allo stesso modo, gli sforzi artistici dei creatori di Art Brut si fondono con la propria vita quotidiana.  

E’ l’ esempio, di Aloïse Corbaz che  vive fianco a fianco con i personaggi immaginari nei suoi disegni.  

Allo stesso modo, per Guy Brunet le cui figure di cartone sono i suoi figli: non poteva sopportare di essere separato da loro 

Un mondo sempre nuovo da scoprire. 

 

 

ORARI 

Da martedì a domenica dalle ore 11.00 alle ore 18.00 

 

INFO 

https://www.artbrut.ch 

Hans Hartung. La fabbrica del gesto – PARIGI – Musée d’Art Moderne (MAM)

Dopo 50 anni ritorna a Parigi una grande retrospettiva del precursore dell’Astrattismo lirico, Hans Hartung

 

Hans Hartung. La fabbrica del gesto

PARIGI – Musée d’Art Moderne (MAM)
11 avenue du Président Wilson
75116 Parigi

 

 

Fino al 1 marzo 2020

 

Hans Hartung. La fabbrica del gesto - Parigi MAM
A sinistra, «Autoritratto», 1966, di Hans Hartung. © ADAGP, Paris, 2019. Foto Fondation Hartung-Bergman. A destra, «Senza titolo» (1955) di Hans Hartung. © ADAGP, Paris, 2019 Photo Fondation Hartung-Bergman

 

Il Musée d’art moderne (MAM) di Parigi è uno dei 14 musei comunali di Paris Musées, rete museale della capitale francese.
Il Museo possiede quasi 15.000 opere, che testimoniano il dinamismo della scena artistica contemporanea.

Fino al 1 marzo 2020 il MAM ospita una grande retrospettiva di Hans Hartung.

Hans Hartung (Lipsia 1904 – Antibes 1989) è stato tra i principali esponenti del movimento informale europeo e precursore dell’astrattismo lirico.

Egli infatti venne in contatto con l’astrattismo geometrico di Kandinsky ove la forma ha ancora la sua centralità.

La sua ricerca lo porta però alla negazione assoluta della forma e al conferimento di un ruolo primario al gesto espressivo che domina il processo creativo, aprendo così la strada all’Astrattismo lirico.

I riconoscimenti al valore della sua ricerca artistica arrivano nel secondo dopoguerra:
– tra il 1955 e il 1964 partecipa più volte a Documenta, Kassel
– nel 1956 riceve il Guggenheim International Prize
– nel 1960 il Gran Premio per la pittura della Biennale di Venezia

L’ultima grande mostra parigina a lui dedicata risale al 1969 ed era stata organizzata al Centre Pompidou.

Ora la mostra del MAM, presenta oltre 300 opere divise in quattro sequenze cronologiche. Sono esposte tele, fotografie, le opere grafiche, le ceramiche e alcune pietre dipinte.

La mostra insiste sul carattere innovativo dell’opera di Hartung evidenziando in particolare:
– le sperimentazioni sul colore,
– la diversità dei supporti, delle tecniche e degli strumenti che ha via via utilizzato.

La rassegna vuol essere anche un omaggio del MAM da Hartung dopo l’acquisizione nel 2017 da parte del museo di Parigi di quattro sue tele di grande formato.

 

Orari:
Da martedì alla domenica ore 10.00 – 18.00 (giovedì chiude ore 22.00)
Lunedì chiuso

 

Informazioni:
Sito web: http://www.mam.paris.fr/

REBECCA MOCCIA. Da qui tutto bene – Firenze Museo Novecento

Rebecca Moccia al Museo Novecento di Firenze fa riflettere sulla delicata sospensione della nostra transitorietà

 

Rebecca Moccia. Da qui tutto bene

FIRENZE – Museo Novecento
Complesso dello Spedale delle Leopoldine – Piazza santa Maria Novella, 10

 

Fino al 16 gennaio 2020

 

Rebecca Moccia. Da qui tutto bene
Rebecca Moccia. Da qui tutto bene – Foto Museo Novecento (@MuseoNovecento)

 

 

Inaugurato il 24 giugno 2014, il Museo Novecento è dedicato all’arte del XX secolo.

Il Museo propone una selezione di opere delle collezioni civiche, che illustrano con ampio respiro l’arte italiana della prima metà del Novecento e possiede alcune importanti collezioni d’artista.

La collezione Alberto Della Ragione fu donata alla città di Firenze all’indomani dell’alluvione del 1966.

Il lascito Ottone Rosai donato al Comune di Firenze nel 1963 per volere della vedova Francesca Fei e del fratello Oreste.

Queste collezioni sono poi impreziosite con opere di Giorgio De Chirico, Filippo De Pisis, Gino Severini, Giorgio Morandi, Mario Mafai, Renato Guttuso, Felice Casorati e altri.

Il Museo possiede inoltre adeguati spazi per esposizioni temporanee e programmazioni culturali con progetti educativi, laboratori e visite guidate per famiglie, bambini, adolescenti e pubblici speciali.

Fino al 16 gennaio il loggiato del primo piano del museo ospita una istallazione site specific di Rebecca Moccia (Napoli 1992) artista che attualmente vive e lavora a Milano.

La giovane artista napoletana ha studiato in particolare le avanguardie brasiliane con un periodo di permanenza presso il MAC USP, Museo di Arte contemporanea dell’università di San Paolo (Brasile).

Con la sua istallazione Moccia riflette sulla storia dell’edificio che ospita il Museo stesso.

Si tratta del complesso delle Ex Leopoldine che, dopo aver ospitato per secoli malati e mendicanti, è stato convertito in luogo di accoglienza e istruzione per giovani fanciulle povere.

Il lavoro di Rebecca Moccia chiama in questione la nostra appartenenza a questo spazio e a questo tempo evidenziando la delicata sospensione della nostra transitorietà.

 

Orari:
Invernale (1 ottobre – 31 marzo)
Tutti i giorni dalla ore 11.00 alle ore 19.00 (giovedì chiude ore 14.00)

Informazioni:
Tel: +39 055 286132
E-mail: info@muse.comune.fi.it
Sito web: https://www.museonovecento.it

ALTAN. Pimpa, Cipputi e altri pensatori – Roma spazio extra MAXXI

La prima mostra completa di un autore capace di muoversi agilmente tra disegni dedicati all’infanzia, satira e fumetto d’avventura

 

Altan al MAXXI di Roma

ROMA – Spazio extra MAXXI
Via Guido Reni 4/a

 

Fino al 12 gennaio 2020

 

Altan. Pimpa, Cipputi e altri pensatori | Photo © Musacchio, Ianniello & Pasqualini, courtesy Fondazione MAXXI

 

 

Duecento vignette che raccontano la storia d’Italia, dagli anni Settanta ai giorni nostri. Ma anche tavole originali, poster, illustrazioni, quadri e filmati.

Tutto questo è la mostra ‘ALTAN. Pimpa, Cipputi e altri pensatori‘ aperta al Maxxi di Roma fino al 12 gennaio 2020.

Francesco Tullio Altan, nato a Treviso nel 1942, ha studiato Architettura a Venezia.

Vive e lavora ad Aquileia, vicino alla laguna, al mare, ai pini e alla quiete della campagna friulana.

Quella di Roma è la prima mostra completa di un autore capace di muoversi agilmente tra disegni dedicati all’infanzia e fumetto d’avventura, tra romanzi illustrati e filmati di animazione, tra vignette e sceneggiature.

Una ricognizione completa per raccontare, in un percorso articolato, tutto il suo lavoro.

Altan è uno dei più grandi autori di fumetti in Italia. E’ anche disegnatore, sceneggiatore e autore satirico.

Sulle pagine di Linus prende vita il personaggio di Trino, un dio impreparato che si affanna nella creazione del mondo.

Nel 1975, crea la cagnolina Pimpa, uno dei suoi personaggi più riusciti e famosi, che sarà pubblicato inizialmente sul Corriere dei Piccoli.

Altan ha creato anche storie a fumetti per un pubblico adulto come le storie dell’operaio metalmeccanico comunista Cipputi e celebri parodie di personaggi famosi, tra cui Cristoforo Colombo, Casanova e Franz (parodia della vita di San Francesco d’Assisi).

Quello di Altan è un mondo in cui il dubbio si rivela come l’unica grande certezza possibile, in cui i grandi miti della storia vengono ribaltati e l’umanità cerca di galleggiare nel disordinato mare della vita.

Ci salva una cagnolina che, forte della propria voglia di conoscenza, sorride di fronte alle meraviglie dell’universo.

 

Orari

Tutti i giorni dalle ore 11.00 alle ore 19.00
Sabato dalle ore 11.00 alle ore 22.00
Lunedì chiuso

 

Informazioni

Tel: +39 06 3201954
E-mail: infopoint@fondazionemaxxi.it
Sito web: http://www.maxxi.art/

CHRISTIAN BOLTANSKI – Faire son temps

Una grande retrospettiva sulla carriera di Christian Boltanski: uno spaccato della sua influenza nell’arte contemporanea

 

CHRISTIAN BOLTANSKI – Faire son temps

PARIGI – Centro Pompidou
19 Rue Beaubourg – Paris, 75004 – Francia

 

Fino al 16 marzo 2020

 

Christian Boltanski al Centro Pompidou di Parigi
Christian Boltanski, Crépuscule (2015) – Centro Pompidou

 

Situato nella zona del Beaubourg il Centre Georges Pompidou ospita il Musée National d’Art Moderne uno dei più grandi musei d’arte moderna.

E’ anche un prestigioso centro espositivo a livello internazionale.

Progettato da Renzo Piano e Richard Rogers il Centro Pompidou rappresenta un coraggioso intervento d’architettura contemporanea in pieno centro a Parigi.

Fino al 16 Marzo il Centro ospita l’arte epica e quotidiana, ironica e drammatica, concettuale ed emozionale del grande artista francese Christian Boltanski (Parigi 1944).

Tra gli artisti francesi più affermati Boltanski ha sviluppato una sua personale ricerca molto coerente che pone al centro il senso dell’esistenza dell’uomo.

Christian Boltanski – Faire son temps. Una mostra che riunisce 50 installazioni, sculture, foto e video (oltre a un dipinto), che propongono le principali problematiche che hanno interessato l’artista.

Le opere sono divise in gruppi, ciascuno dei quali mette in evidenza un aspetto cruciale della sua ricerca, sia da un punto di vista dei contenuti che delle invenzioni formali adottate.

Troviamo quindi le riflessioni sulla persistenza ed evanescenza della memoria collettiva ed individuale.

Ma anche sulla dimensione effimera dello scorrere del tempo, sui valori della stiria fatta di cose grandi e di tanti momenti anonimi.

Bolanski è considerato uno dei padri dell’art concettuale europea al fianco di Joseph Beuys.

Molto sentito è poi il tema della religione ebraica e la memoria dell’Olocausto.

 

Orari:
Tutti i giorni dalle 11.00 alle  22.00

Informazioni:
Tel: +33 1 44 78 12 33
E-mail: info@centrepompidou.fr
Sito web: https://www.centrepompidou.fr/

Emilio Prini. Mostra alla Fondazione Merz di Torino fino al 9 febbraio 2020

Un omaggio all’artista Emilio Prini con una mostra di oltre 40 opere, che ripercorre la sua amicizia con Mario Merz

 

Emilio Prini in mostra a Torino

TORINO – Fondazione Merz
Via Limone, 24 – Torino, 10141

 

Fino al 9 febbraio 2020

 

Emilio Prini alla Fondazione Merz di Torino
Emilio Prini_Studi per Pesi Spinte Azioni, 1968

 

 

Fondata nel 2005, la Fondazione Merz di Torino raccoglie opere e documentazione sul lavoro del maestro dell’Arte Povera Mario Merz e della moglie Marisa Merz, recentemente scomparsa.

La Fondazione vuole essere anche piattaforma per l’arte contemporanea. Nei 1400 mq di area espositiva su tre piani la Fondazione ospita mostre, eventi e attività educative.

Fino al 9 febbraio 2020 la Fondazione Merz propone una mostra dell’artista Emilio Prini (Stresa 1943 – Roma 2016).

La mostra curata da Beatrice Merz e Timoteo Prini è un’occasione per ripercorrere l’amicizia tra i loro genitori Emilio Prini e Mario Merz.

Entrambi furono rappresentanti di spicco del più importante movimento artistico italiano del secondo dopoguerra, l’Arte Povera, teorizzato dal critico Germano Celant.

Vi avevano aderito entrambi partecipando alla mostra “Arte Povera – In Spazio” organizzata nel 1967 alla galleria La Bertesca di Genova dallo stesso Celant.

Prini fu un artista particolare. La sua riflessione concettuale ha insistito sui temi dell’autonomia dell’arte rispetto a qualsiasi interesse altro, dell’autenticità assoluta di ogni opera.

Per tutto l’arco della sua carriera Prini si è dedicato al culto dell’invisibilità e ha sempre rifiutato qualsiasi ipotesi interpretativa del proprio lavoro.

Definito da Luigi Ontani come “l’artista che vive l’Arte Povera in maniera integrale”, Emilio Prini è stato sicuramente uno tra i più enigmatici esponenti di questo movimento.

In un allestimento concepito per rispettare con rigore il pensiero dell’artista, la mostra propone oltre quaranta opere di Emilio Prini, risalenti al 1966-2016, e che sono rappresentative dell’Arte Povera.

 

 

Orari:
Tutti i giorni dalle ore 11.00 alle ore 19.00
Lunedì chiuso

 

Informazioni:
T. +39 011 19719437
M: info@fondazionemerz.org

Sito web: http://fondazionemerz.org/

ROBIN RHODE: memory is the Weapon – Fino al 9 febbraio 2020 a Wolfsburg

Oltre 800 metri quadrati di animazioni digitali, serie fotografiche, disegni, scultore e spettacoli, che offrono un’ampia panoramica sulle sue opere

 

ROBIN RHODE: memory is the Weapon

WOLFSBURG – Kunstmuseum
Hollerpl. 1, 38440 Wolfsburg, Germania

 

Fino al 9 febbraio 2020

 

Robin Rhode in mostra al Junstmuseum di Wolfsburg

Robin Rhode, Melancholia, 2019 © Courtesy: The Artist

 

 

Il Kunstmuseum Wolfsburg è un museo d’arte moderna e contemporanea che si trova nel centro di Wolfsburg, inaugurato nel 1994.

La mostra al Kunstmuseum Wolfsburg, con oltre 800 metri quadrati di animazioni digitali, serie fotografiche, disegni ed elementi scultorei, nonché spettacoli, offre così un’ampia panoramica dell’opera di Robin Rhode, (Città del Capo 1976) artista sudafricano che da dodici anni vive e lavora a Berlino.

Il segno distintivo del lavoro di Robin Rhode è il muro. Le sue opere sono influenzate dalla cultura musicale urbana, dal cinema, dagli sport popolari, dalla cultura giovanile e dalla narrazione tradizionale sudafricana.

Sono creati nello spazio pubblico, sui muri. Non si tratta dell’affermazione che lascia per strada, però, riguarda il processo. Quindi, nei suoi racconti visivi, cattura i legami tra disegno, performance e scultura, passo dopo passo.

Nessun corpo senza una linea, nessuna linea senza un corpo.

Con il disegno come punto di partenza, sviluppa lavori fotografici sempre più complessi, animazioni digitali, spettacoli, sculture e opere su carta, che comprendono un atto di bilanciamento legato al contenuto tra storia, cultura, mentalità, segni e codici sudafricani.

Superate le pitture murali colorate che sono ancora presenti in Sudafrica, in Germania Robin Rhode esplora quindi approcci in bianco e nero al disegno.

Egli disegna non solo con sapone, carbone, gesso e vernice, ma anche con oggetti di uso quotidiano. Sedie, biciclette e letti diventano infatti strumenti di disegno performativi, una strumentalizzazione del Readymade.

I disegni espressivi risultanti dalle sue esibizioni energetiche sono quindi in contrasto con il perfetto illusionismo e la leggerezza intenzionale dei suoi elaborati pezzi da parete, nei quali Robin Rhode riduce il contenuto complesso, e semplifica il caos con i mezzi dell’arte.

 

 

Orari:
Da martedì a domenica 11.00 – 18.00
Lunedì chiuso

 

Informazioni:
Tel: +49 (0) 5361-26690
E-mail: info@kunstmuseum-wolfsburg.de

Sito web: https://www.kunstmuseum-wolfsburg.de/

Bettina Pousttchi: In Recent Years – A Berlino fino al 6 aprile 2020

Una panoramica su scultura e fotografia dell’artista, tra cui l’opera site-specific sulla facciata d’ingresso del museo

 

Bettina Pousttchi: In Recent Years

BERLINO – Berlinische Galerie (BG)
Alte Jakobstraße 124–128
Berlin, 10969 Germany

 

Fino al 6 aprile 2020

 

Bettina Pousttchi a Berlino fino al 6 aprile 2020
[Translate to English:] Bettina Pousttchi, A3, 2019, Leitplanken, Stahl / crash barriers, steel, 221 (h) x 204 x 94 cm / 87 (h) x 80¼ x 37 in, Courtesy Buchmann Galerie und die Künstlerin, Foto: © Michael Schultze

Fondata nel 1975, Berlinische Galerie (BG) ha riaperto nel 2004, trasferendosi in una grande spazio industriale che è stato ricostruito per fornire sedi espositive più adeguate ad ospitare l’arte moderna, l’architettura e la fotografia con un focus non solo locale ma anche internazionale.

Il programma di attività di BG prevede dunque esposizioni temporanee e allestimenti della collezione permanente che comprende Dada Berlin, la Neue Sachlichkeit (New Objectivity) e l’avanguardia dell’Europa orientale.

Fino al 6 aprile 2020 ospita la mostra “In anni recenti” dell’artista tedesco/iraniana Bettina Pousttchi.

Bettina Pousttchi ha trascorso la sua infanzia tra Germania e Iran. Dal 1990 al 1992 ha studiato arte all’Università di Parigi, poi filosofia, storia dell’arte e teoria del cinema a Colonia e Bochum; ha continuato la formazione alla Kunstakademie di Düsseldorf.

Dal 1999 al 2000, ha frequentato il Whitney Independent Studio Program del Whitney Museum of American Art di New York, dove Isaac Julien, Yvonne Rainer, Mary Kelly, Hal Foster, Homi Bhabha e Benjamin Buchloh erano tra i suoi insegnanti.

Dopo un periodo di assistenza ad altri artisti (incluso uno dei primi video artisti Nam June Paik), nel 1997 inizia quindi a esporre le sue opere in Germania e all’estero.

Ha partecipato due volte alla Biennale di Venezia (2003, 2009).

Le sue opere si trovano in numerose collezioni private e pubbliche.

La mostra presenta una panoramica della scultura e fotografia, tra cui l’opera site-specific con la quale ha creato una facciata per l’intera zona d’ingresso del museo per la sua mostra alla BG.

 

 

Orari:
Tutti i giorni dalle ore 10.00 alle ore 18.00
Chiuso il martedì

 

Informazioni:
Tel: +49 30 7890 2600
E-mail: bg@berlinischegalerie.de

Sito web: https://berlinischegalerie.de/