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Remo Bianco. Le impronte della memoria

Una selezione di 80 opere per raccontare i percorsi di vita e di lavoro di un artista che si autodefiniva un “ricercatore solitario”

 

Remo Bianco in mostra a Milano

Museo del Novecento
Piazza Duomo, 8

Fino al 5 ottobre 2019

 

Remo Bianco. Le impronte della memoria
Remo Bianco, 3D – Senza titolo, 1970 ca. Collezione Koelliker

 

 

Remo Bianco (1922 – 1998) nel 1937 si iscrive a un corso serale di disegno a Brera.

Qui fu notato così da De Pisis che divenne il suo mentore.

Dopo la guerra dipinge quadri figurativi poi, a fine anni quaranta comincia a sperimentare le sue prime opere concettuali.

Rappresenta così le impronte come tracce lasciate da pneumatici, crepe nell’asfalto e altri segni quotidiani, avvicinandosi alle teorie dello spazialismo.

Nel 1952 ha la prima mostra personale alla galleria il Cavallino di Venezia, cui seguì un numero indefinito di altre personali in Italia e all’estero mentre si arricchiva di nuove ricerche il suo personale percorso artistico.

Il Museo del Novecento gli dedica una retrospettiva aperta fino al 5 ottobre che ripercorre il ricco e sorprendente percorso di Remo Bianco.

Viene esplorato proprio il tema della memoria, attraverso le sue opere e tramite una esaustiva documentazione d’archivio: cataloghi, manifesti, articoli e fotografie d’epoca.

Con la collaborazione della Fondazione Remo Bianco una selezione di 80 opere rappresenta dunque i percorsi di vita e di lavoro di un artista che si autodefiniva un “ricercatore solitario”, stimolato a cercare sempre idee nuove e sperimentare percorsi artistici nuovi.

Tutte le diverse tipologie di opere prodotte in cinquant’anni di lavoro sono rappresentate in mostra.

Dalle prime impronte, ai sacchettini-testimonianze realizzati assemblando oggetti di poco valore, ai 3D Opere tridimensionali in materiale plastico trasparente o vetro, plexiglass sovrapposti ove l’immagine è il risultato di queste sovrapposizioni.

Ma anche Collages, Sculture neve con protagonisti ispirati al mondo dei bambini, fino ad arrivare ai Quadri parlanti esposti per la prima volta nel 1974, tele con amplificatori sul retro che si attivano all’avvicinarsi del visitatore.

 

Orari:
Lunedì 14.30 – 19.30
Martedì, Mercoledì, Venerdì e Domenica 9.30 – 19.30
Giovedì e Sabato 9.30 – 22.30

 

Informazioni:
Tel: +390288444061
Sito web: www.museodelnovecento.org