082 Yellow – il Misunderstanding nella Comunicazione

Comunicazione imprecisa e frettolosa: 082 Yellow

 

082 Yellow – Incomunicabilità

 

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Non appartengo all’idea che gli altri hanno di me

 

Ero entrato dalla porticina a fianco dell’androne principale, quella con la scritta First …, presentato allo sportello ed esposto il mio problema, “ho le gambe che mi fanno un male ma riesco ugualmente a saltare, correre e fare i movimenti necessari”.

82 yellow, si accomodi in quella sala e aspetti di essere chiamato”. L’addetta allo sportello mi consegna un biglietto giallo con il numero 082 stampigliato a caratteri cubitali.

“Perbacco sono le 16 del pomeriggio è ho il numero 82, speriamo che non ci siano tanti prima, certo non vorrei attendere troppo” penso tra me andando nella sala d’attesa.

Pensavo di fare quattro chiacchiere con qualcuno di quelli che, come me, attendeva il turno di chiamata.
In sala ci sono numerose persone, di varie età e condizioni fisiche. “Se questi sono così, non dovrei aver problemi, vedo però che non si dialoga” mi dico appena entrato: tutti sono già impegnati a dialogare sotto forma di monologo con quell’infernale apparecchio che si chiama “cellulare”, perché accompagna le menti nella cella dell’isolamento.

Mi siedo, mi guardo attorno con la speranza di incrociare uno sguardo, per un saluto, magari con ancora la speranza di poter avviare un discorso con qualcuno. Si potrebbe parlare di tutto, dipende da chi trovi di fronte.

Potremmo parlare di
Politica?
“io sono d’accordo con… perché è bravo e vedi che lavora per noi.”
”ma non vedi che combina solo malanni che pagheremo poi. Tristi tempi ci attendono.”
“ma prima era peggio…”
e via di questo passo; passiamo allo
Sport?
“non meritava di perdere e poi quel rigore non doveva darlo a 2 minuti dalla fine”
“ma va, era un rigore sacrosanto e poi la partita non finisce fino a quando l’arbitro non fischia la fine, si gioca quindi e tutto vale.”
Si capisce che non andremmo d’accordo perché tifiamo per due squadre diverse che, guarda caso, proprio il giorno prima si sono incontrate. Ma cose da dire ne avremmo comunque molte vediamo altro:
Arte?
“ha visto la mostra di quel famoso artista, che si è appena chiusa a..”
“no certo, ho altro di più utile da fare che perdere il mio prezioso tempo per vedere quattro scarabocchi che saprei fare anch’io”
E’ chiaro che di arte non riusciremmo a parlare.
Ma restano tante altre cose di cui si potrebbe discutere;
tempo atmosferico?
“che bel periodo questo, belle giornate di sole, ti danno l’impressione di non essere neppure in inverno, ha visto la meteo cosa prevede?”
“E la neve, si ricorda la neve che arrivava anche qui in pianura e imbiancava con un strato compatto per giorni?”
“Non quei quattro fiocchi, che dopo mezz’ora sono già scomparsi”
e qui il dialogo potrebbe continuare con l’osservazione scientifica ”il, buco dell’ozono sta cambiando il mondo e la percentuale di C02 è arrivata a livelli massimi, non ci sono più le stagioni, siamo diventati come in Asia dove o non piove o se arriva fa danni enormi con grandi alluvioni”.

Qui le cose da dire sarebbero talmente tante che non avremmo limiti
Gli argomenti certo non mancano, manca l’interlocutore con cui affrontarli.

Mi guardo ancora attorno. Nulla da fare. Tutti gli occhi sono fissi sulle proprie mani, cosa posso fare se non fare anch’io come tutti gli altri? Apro il display e mi accingo anch’io a chiudermi nella camera isolante del mio cellulare .
Noto che c’è un unico movimento degli occhi fuori dallo schermo, quando si ode una voce scandire “69” mentre su uno schermo in alto appare il numero.
E io che speravo fosse lo schermo di una TV pronta a trasmettere la partita che doveva cominciare a minuti.

Il fortunato si alza, raccoglie le sue cose, guarda lo schermo per accertarsi che il numero sia proprio il suo, si guarda svanito e stupito forse di aver avuto tutta quella gente attorno per tutto il tempo di attesa ed esce.

Poi tutti di nuovo a guardare il piccolo schermo del cellulare. Silenzio ancora.

Il tempo passa e il numero di persone si assottiglia, anche se dopo di me è entrata altra gente. Ormai è arrivato il mio turno: hanno chiamato il numero 81, il prossimo sono io. Finalmente, ero veramente stanco di trastullarmi a guardare il nulla sul cellulare.

“87”, sì ho sentito bene sullo schermo appare proprio l’87.
“Ma sono impazziti, hanno certo sbagliato, non è possibile che dopo aver tanto aspettato mi escludano: è un sopruso, quello è arrivato dopo di me”. Mi stupisco che altri concorrenti, venuti dopo di me ma certamente prima di quel signore che si appresta ora a lasciarci per il suo turno, stiano in silenzio.

Mi precipito dalla segretaria “questo è un sopruso. Sono ore che aspetto e ora chiamate chi è venuto dopo di me, mi chiami il dirigente, il presidente, chi cavolo comanda questa baracca, io…”

Gentile la signorina mi interrompe:
“posso vedere il suo numero”
“eccolo lo vede bene che l’82 viene prima dell’87!!!”
“82 yellow, l’87 red, cos’è che non va? Dove crede di essere”

Volgo lo sguardo alla porticina d’ingresso ove avevo letto il FIRST Guardo bene la scritta sulla porta DIA TSRIF
“FIRST AID, ma questa non è la selezione di First steps? primi passi di danza?”

La signorina mi restituisce il mio 082 Yellow e mi saluta con un caloroso “si curi signore”.