ARTE CALLIGRAFICA

L’arte calligrafica come forma di comunicazione

Le opere calligrafiche di Bianco Riccarda

Una esperienza artistica che si ispira alla calligrafia si pone esattamente nello spazio tra il “laboratorio” delle arti visive, e quindi il bisogno di “mostrare” e quello dello scrivere, cioè il produrre segni significativi.

Il risultato è un desiderio rafforzato di comunicare attraversi i segni, non solo in quanto articolazione della scrittura, ma come elementi costitutivi di una ricerca estetica in cui segni e forme si fondono per esprimere la creatività dell’artista e produrre un’opera d’arte.

Questa è l’esperienza artistica di Riccarda Bianco, la cui ricerca è partita dall’analisi dei colori come espressione di volumi ma anche, e soprattutto di sensazioni, sentimenti, percezioni personali della realtà che ci circonda.

Dopo la scoperta dei colori e dopo i paralleli approfondimenti sulle forme e sulla fisicità materiale dei colori, con forti ondeggiamenti tra forme figurative, dalle atmosfere espressioniste, e astrazioni pure, Riccarda Bianco ha incontrato la “scrittura”.

Frequenta da anni corsi internazionali di calligrafia sotto la guida di grandi esperti nel settore; il risultato è un continuo evolversi della sua attività di artista, sempre più raffinata nel segno e sempre alla ricerca di nuove emozioni da comunicare.

Così la scrittura, o meglio la sua interpretazione in segno grafico, apparsa per la prima volta in alcune opere su tela dell’inizio del secondo decennio del nuovo millennio, ha cominciato ad essere sempre più presente fino a prendere il sopravvento.

L’artista ha allora cominciato a trasferire il suo lavoro dalla tela alla carta, carte speciali tipo Veline Arches, e i colori acrilici, privati della loro corposa fisicità, a diventare sfondo leggero su cui intervengono le penne, spesso autoprodotte tipo “lattapen”, per produrre segni sottili o larghe fasce di inchiostri speciali.

Ma lo studio dell’arte calligrafica non si limita alla preparazione tecnica, dalla precisione propria della calligrafia araba allo shodò giapponese (letteralmente «la via della scrittura» considerata al pari dell’arte figurativa), alle forme più intime e personali della scrittura praticata e vissuta in particolare nel mondo orientale ma porta anche a un confronto con il pensiero e alla grande capacità della tradizione orientale, cinese e giapponese in particolare, di produrre riflessioni e trasmettere pensieri ed emozioni.

Il confronto con queste civiltà, con tante scritture e tante calligrafie diverse, produce lo smarrimento del senso e lascia spazio all’esperienza visiva astratta.  E’ il caso della cosiddetta scrittura illeggibile che coglie l’essenza del gesto scritto, di linee cariche di emozioni, il profondo e originale potere del segno scritto a mano.

Alle carte si aggiungono i primi “quaderni d’artista” vere storie proposte con un gioco di fogli in cui il colore ritorna per creare sensazioni ed esaltare i messaggi, spesso ispirati ai temi dell’ambiente e del rapporto tra uomo e natura.

Il colore riappare quindi, in forma prevalente di monocromia, per valorizzare il segno sempre presente anche se in modo virtuale.

Come azienda abbiamo deciso di valorizzare prodotti ove la creatività, la fantasia, il gusto estetico, il pensiero e la condivisione del piacere del bello rappresentano il valore aggiunto degli oggetti di cui vorremmo attorniarci.

Per questo accanto alle sezioni già presenti nella vetrina (ceramiche e tessuti) si è aggiunto l’angolo dell’arte con proposte di opere d’arte e di decorazione.

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